La gran Madre delle tre mani

Fra tutte le icone della Madre di Dio quella particolare della Gran Madre delle tre mani è strettamente legata a un evento miracoloso della vita di Giovanni Damasceno. Il presbitero e teologo siriano, infatti,  strenuo difensore del culto delle immagini, contro l’imperatore iconoclasta Leone III Isaurico,   fu accusato di tradimento dal califfo della sua città, e venne condannato all’amputazione della mano destra.

“Giovanni allora si recò in chiesa – questa è la narrazione riferita da padre George Gharib nel suo saggio La Madre di Dio nella liturgia orientale – si prostrò davanti all’icona della Madre di Dio di cui era devoto e proferì una preghiera: ‘Signora, Madre purissima, che partoristi il mio Dio, è a motivo delle immagini sacre che la mia mano destra è stata mozzata. Tu non ignori la causa di questa rabbia di Leone. Affrettati, dunque, fa’ vedere il Tuo soccorso e ridammi la mia mano. La destra dell’Altissimo, di Colui che in Te si è incarnato, fa prodigi senza numero per la tua intercessione. Possa egli guarire questa mia mano destra mediante le tue preghiere ed essa comporrà per Te, e per Colui che in Te si è incarnato, melodie armoniose  e si farà, o Madre di Dio, strumento della fede ortodossa. Tu puoi, di fatto, se vuoi,  poiché tu sei la vera Madre di Dio’. Poi Giovanni si addormentò…”. Secondo questa narrazione, la Madre di Dio apparve in sogno al suo devoto teologo ad annunciargli la guarigione e ad esortarlo ad adempiere il voto fatto nella sua preghiera. A miracolo avvenuto, Giovanni, come ringraziamento, e quasi come atto di fedeltà al suo culto per le immagini sacre,  “fece confezionare una mano in argento e la fece appendere accanto alla mano della Madre di Dio raffigurata nella sua icona; secondo alcuni anzi avrebbe fatto dipingere, o dipinto egli stesso, un intero braccio con mano sulla sua icona, da cui questa ebbe l’appellativo di Tricherousa”. Esistono altre versioni di questo miracolo ma tutte concordano nel riferire il gesto di Giovanni che  dona, in segno di riconoscenza,  un’altra  mano dipinta sulla parte inferiore dell’icona.

Secondo il professor Renzo Mantero “La terza mano non è solo evocatrice della mano votiva fatta aggiungere da Giovanni Damasceno, ma può essere letta anche con significato allegorico: è la mano soccorritrice della Madre di Dio che sempre aiuta il fedele, così come miracolosamente aiutò Giovanni”.

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