Nostra Signora della Fiducia

L’icona originale di Santa Maria della Fiducia è attribuibile alla scuola seicentesca del pittore Carlo Maratta. Venerata, originariamente, sotto il titolo di Refugium peccatorum, era molto cara a Suor Chiara Isabella Fornari, badessa del monastero di S. Francesco a Todi. Ella nacque a Roma il 25 giugno 1697 ed emise i voti solenni presso il monastero delle clarisse di S. Francesco di Todi il 16 luglio 1713; fu principalmente un’anima mistica: ebbe numerosissime visioni ed estasi, la partecipazione alla passione del Signore ed anche le stimmate, che però non furono visibili. Nutriva una devozione particolare verso le immagini sacre: amava tenerle presso di sè, pregare innanzi ad esse e qualche volta si compiaceva di plasmarle lei stessa con le sue mani. Alcune di queste immagini si sparsero qua e là, specialmente per mezzo dei confessori della Venerabile, tra i quali il Padre Gesuita Giammaria Crivelli.

“La divina Signora – scriveva suor Fornari – si è degnata di concedermi che ogni anima, che con fiducia si presenterà a questa Immagine, proverà una vera contrizione dei suoi peccati con un vero dolore e pentimento ed otterrà dal suo divinissimo Figliolo un general perdono di tutti i peccati”.

Fu il Padre gesuita Giammaria Crivelli, suo direttore spirituale, che, guarito da grave malattia dopo aver pregato davanti all’immagine mariana, a farne realizzare una copia che portò con sé al Collegio Romano, dove risiedeva. Il quadro originale, che si conserva nel monastero di S. Francesco a Todi, è identico alla copia che si trova nel Seminario Romano Maggiore; ambedue hanno oggi il titolo di “Madonna della Fiducia” e da esse forse dipendono tutte o la maggior parte delle copie.

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