In Iran si chiama Badershoo

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Nuovi studi sulle proprietà cardiotoniche della melissa moldavica

di p. Giacomo Gubert ocd
Festeggiando i trecento anni della nostra Acqua di Melissa, non possiamo tuttavia dimenticare che la nostra pianta ha una storia molto più antica e molto più vasta di quella che l’ha legata ai carmelitani in questi tre secoli. Lo stesso nome, di etimologia incerta, lo esprime: dal 16° secolo venne infatti chiamata “moldavica” o “turca” o “pellegrina” o “costantinopolitana” quella specie di melissa, proveniente probabilmente dall’Himalaja e della Siberia meridionale, ampiamente diffusa nel Principato di Moldavia allora sotto dominazione turca.

Molto prima che noi la conoscessimo, fioriva dunque il Dracocephalum nei giardini di Tehran, dove erano conosciute alcune delle sue proprietà. Lo apprendiamo nell’introduzione di un interessante articolo redatto da quattro studiosi dell’Università di Tabriz (Iran) (Dipartimento di farmacologia), tali Moslem Najafi, Elham Ghasemian, Fatemeh Fathiazad e Alireza Garjani.

In Iran, la nostra melissa è conosciuta col nome di Badershoo ed è usata tradizionalmente per le sue proprietà culinarie nel trattamento di indisposizioni di stomaco e fegato, emicranie e congestioni. La nostra cara pianta è inoltre utilizzata come agente cardiotonico nella medicina tradizionale iraniana.

Le ricerche sono evidentemente ad uno stadio iniziale e noi non siamo certo competenti per fornirne una valutazione fondata. Tuttavia ci permettiamo di riconoscere in ciò una certa ironia del Buon Dio che, proprio ai Carmelitani, che nella Chiesa vogliono essere “il Cuore”, ha voluto affidare una pianta cardiotonica.