Siate quel che siete

Un’amica ci scrive e ci descrive: Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti come i discepoli (Is 50,4).

Così vi immagino: donne di ieri e di oggi, chiamate  dall’iniziativa di Dio a vivere l’esperienza della solitudine per un “Incontro”, nel silenzio, nel deserto delle voci,  nel ritmo puntuale e atemporale che scandisce preghiera, fraternità, lavoro. Così vi penso, piantate  nel solco di un’avventura discepolare che ogni mattino, fa attento l’orecchio e dispone il cuore alla potatura di quel vecchiume che il Maestro intimamente ispira. Così si rifrange sulla vita del mondo la vostra vita…. Come una silente ma luminosa protesta contro tutto quanto contrasta il Vangelo. Un modo di essere e di vivere chiaramente orientato unicamente al e dal Vangelo. Così vi vuole la Chiesa: fiaccole luminose, capaci di ardere nelle tante notti del mondo contemporaneo con una vita separata fisicamente dalla gente ma profondamente coinvolta nel vissuto di ogni forma di periferia esistenziale.

Così: una risposta all’uomo contemporaneo che scaturisca dal cuore di un’esperienza continuata di silenzio, ascolto, stabilità; una risposta che sia sfida alla cultura del “finché dura”. Questo ci aspettiamo da voi: che siate donne dal silenzio eloquente, non ripiegate, non narcisiste ma aperte alla domanda su Dio e sugli uomini. Donne forti capaci di quel silenzio che cerca Dio nella vita e per darlo ai fratelli. Silenzio abitato, in ascolto di Dio e dei fratelli, miti in un mondo rumoroso e agitato, dinamicamente coinvolte in un cammino esigente e gioioso per vivere in Dio.

Così….semplicemente discepole chiamate a combattere la buona battaglia della fede in modo incarnato e storicamente reperibile. Separate dal mondo per una cura della propria postura profetica, in opposizione alla mondanità di tanti atteggiamenti e scelte palesemente contrari al Vangelo. Non donne collocate in uno “stato di perfezione” particolarmente eccelso dove in passato si è tentato di sistemarvi ma autenticamente e consapevolmente impegnate a vivere una “istanza di discernimento e convocazione” in cui separazione e connessione diventano le due facce di una comunione vissuta all’interno delle comunità  ma con il cuore dilatato sul mondo. Discepole, dunque, ancorate alla tradizione carismatica del Carmelo ma duttili, nuove nell’incarnazione dei valori di sempre. costantemente coinvolte in un dinamismo prettamente pasquale di morte e risurrezione, consapevoli che La verità dell’amore è il dono della vita al prezzo di se stessa!

Sorelle, amiche, compagne di viaggio vi prego: siate quel che siete!


Monastero Janua Coeli

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