L’arca di Noè dei semi del pianeta

Sull’isola di Spitsbergenin, nell’arcipelago artico delle Svalbard, a circa mille chilometri a nord della Norvegia, esiste un luogo dove tutti i semi del mondo vengono conservati e custoditi. È lo Svalbard global seed vault, il deposito globale di sementi delle Svalbard, un deposito sotterraneo di sementi inaugurato nel 2008 per custodire la più grande varietà possibile di campioni provenienti da ogni parte della Terra.

Nato da un progetto del Fondo mondiale per la diversità delle colture e finanziato dal governo norvegese, il deposito è utile nel caso di perdita di materiale genetico, evento che può dipendere da molte cause: maneggiamenti erronei, incidenti, disastri naturali, guerre, tagli di fondi. Il deposito globale di sementi delle Svalbard è stato definito “arca di Noè delle piante” e ogni paese del mondo può inviare semi di piante presenti sul proprio territorio rimanendone proprietario per cui, in caso di necessità, può richiedere i propri semi: lo Svalbard global seed vault, infatti, funziona come il caveau di una banca in cui sono custodite delle cassette di sicurezza il cui contenuto è proprietà di chi deposita.

Nel settembre scorso, per la prima volta, un paese, la Siria, ha richiesto un prelievo dei propri semi: l’istituto in cui aveva sede il Centro internazionale per la ricerca agricola in aree aride, ad Aleppo, era stato distrutto nel corso dei combattimenti tra l’esercito di Assad e le milizie che gli si oppongono. I ricercatori si sono dovuti spostare a Beirut dove, grazie ai semi salvati, continueranno le loro ricerche e ricostruiranno il patrimonio di semi perduto. La struttura può ospitare fino a 4,5 milioni varietà e quasi tutti i paesi del mondo hanno depositato esemplari dei propri semi. Si stima che nella banca del seme norvegese siano conservati circa 860 mila campioni a 18 gradi sotto zero, una temperatura considerata ottimale. Se il sistema di raffreddamento artificiale si fermasse, il terreno ghiacciato dell’isola impedirebbe alla temperatura del deposito di salire oltre i 3,5° gradi sotto zero e i ricercatori stimano che alcuni semi, inclusi quelli di importanti granaglie, potrebbero così sopravvivere migliaia di anni.

Donatella Gasperi

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