Un Dio che si propone

«In effetti, proprio in questo è “diverso” da ogni altro il Dio in cui crede il cristiano: nel fatto, cioè, che propone agli uomini la fede (che è, al contempo, esperienza e speranza, uso della ragione e adesione alla rivelazione, anche in ciò che quella ragione supera); che non impone l’adesione a un’evidenza (nella quale occorre “credere” per forza esigendo di essere constatata, pena l’irragionevolezza). […] Solo un Dio che si propone con segni, indizi, tracce, impronte e che non si impone, apparendo sfolgorante nella Sua gloria, può instaurare con le Sue creature un rapporto libero e non una dipendenza necessaria».

 

Vittorio Messori

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