Alla canonizzazione di S. Elisabetta della Trinità

Ventisette pellegrini sono partiti dalla nostra parrocchia Santa Teresa di Gesù Bambino il 16 ottobre 2016, per assistere alla canonizzazione, a Roma in piazza S. Pietro, di Santa Elisabetta della Trinità, monaca carmelitana. Il gruppo, guidato da Padre Luca, era composto da una delegazione del movimento ecclesiale carmelitano di Trento, da due famiglie di origine brasiliana, da alcuni membri del coro parrocchiale intitolato a Santa Elisabetta (dato che era anche una provetta pianista) e da molti altri parrocchiani e non.

Come ogni pellegrinaggio, il ritmo è stato intenso: siamo partiti alle 22.00 di sabato 15 ottobre e siamo arrivati alle 7.00 della domenica in piazza San Pietro. Padre Giacomo Gubert ci ha accolti con la sua consueta affabilità e ci ha offerto thè, caffè e biscotti; così ristorati abbiamo occupato subito le nostre postazioni nella piazza, che già all’alba si stava affollando di fedeli da tutto il mondo. La mattinata, splendida e piena di luce, ha fatto da sfondo alla proclamazione di ben sette santi (Salomone Leclercq, Giuseppe Sanchez del Rio, Manuel Gonzalez Garcia, Lodovico Pavoni, Alfonso Maria Fusco, Giuseppe Gabriele del Rosario Brochero ed Elisabetta della Trinità Catez).

Il Papa, nell’omelia, ci ha ricordato che: “questi santi hanno avuto un cuore generoso e fedele, hanno pregato, lottato e hanno vinto. Questo è lo stile che ci chiede la Chiesa: vincere con la pace, non con la guerra! I santi sono uomini e donne che entrano fino in fondo nel mistero della preghiera, lasciando lottare e pregare in loro lo Spirito. Vincono, ma non da soli, perché tutti siamo membra della chiesa, corpo di Cristo, le cui braccia sono levate giorno e notte al cielo”.

Eravamo in 1300 sacerdoti concelebranti, 110 vescovi, 42 cardinali e 80.000 fedeli in piazza, ove sventolavano molte bandiere argentine e messicane. Alla fine della Santa Messa abbiamo intonato La Guadalupana: “desde el cielo una hermosa mañana…” un festoso ringraziamento per la splendida giornata. Nel ritorno, in viaggio, ci siamo scambiati impressioni e testimonianze di come abbiamo vissuto questi eventi ecclesiali e abbiamo rievocato la vita e il messaggio di Santa Elisabetta, sorella nello spirito di Teresina, e che da ora ci accompagna come guida sicura sulla via della preghiera, come essa stessa dichiarava (in una lettera del 28.10.1906), 11 giorni prima di entrare nella luce, nella vita del cielo: “mi sembra che in cielo la mia missione sarà quella di attirare le anime aiutandole ad uscire da se stesse per aderire a Dio con un moto spontaneo e pieno di amore e di tenerle in quel grande silenzio interiore che permette a Dio di imprimersi in loro, di trasformarle in lui stesso”.

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