Accese d’amore: Teresa d’Avila e Maria di Magdala

Al tempo di santa Teresa di Gesù, nel clima infuocato della riforma protestante e del Concilio di Trento, la Maddalena era tornata ad essere figura non marginale, come simbolo sì di peccatrice convertita, ma in modo ancora più significativo come modello di vita contemplativa e di meditazione silenziosa sulle verità della fede. Vi riportiamo, come proposta di lettura, una traduzione non ufficiale del nuovo prefazio scritto in latino usato nella celebrazione eucaristica della festa della santa:

«È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare in ogni luogo
Te, Padre onnipotente,
non inferiore in misericordia che in potestà,
per Cristo nostro Signore.

Egli apparve manifestamente nel giardino a Maria Maddalena,
che lo aveva amato in vita,
lo aveva visto morire in croce
e cercato mentre giaceva nel sepolcro;
lei, che per prima lo aveva adorato risorto dai morti,
egli la onorò con il servizio apostolico di fronte agli apostoli
affinché la buona notizia della vita nuova giungesse ai confini del mondo.
E noi, Signore, con tutti gli Angeli e i Santi,
cantiamo nell’esultanza l’inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo…»

Alcuni passi in cui si rende evidente la devozione e l’affetto particolare per questa santa della santa madre Teresa di Gesù, che la teneva persino come patrona [1]:

La misericordia e potenza di Dio
«Risulta da ciò che se Dio dà a qualcuno le Sue grazie, non è perché questi sia più santo degli altri a cui non ne dà, ma perché si manifesti in lui la Sua grandezza, come già in S. Paolo e nella Maddalena, e perché noi lo lodiamo nelle sue creature» (Castello interiore, 1M 1, 3); «Il pensiero che Dio ha perdonato e dimenticato le nostre colpe, lungi d’alleviarne la pena, l’aumenta di più, mettendo innanzi quell’eccelsa Bontà che non lascia di favorire con le sue grazie chi non ha meritato che l’inferno. Questo pensiero doveva essere il martirio di S. Pietro e della Maddalena. Essi, accesi di amore e favoriti di tante grazie com’erano, comprendevano meglio la grandezza e la maestà di Dio: grande doveva essere la loro pena, accompagnata da tenerissimi sentimenti» (Castello interiore, 6M 7, 4); «Anime siffatte Egli le difende in ogni cosa, e quando sono oggetto di biasimo e di persecuzione, risponde per loro, se non con le parole, con i fatti, come fece con la Maddalena. E poi, prima che muoiano, le paga di tutto in una volta, come ora vedrete» (Castello interiore, 6M 11, 12); «Credete forse, figliole, che non discolpandovi da voi, più nessuno vi difenda? Ricordate il Signore che difese la Maddalena in casa del fariseo e quando fu accusata dalla sorella [2].

Con voi Egli non userà certo il rigore che ha usato con se stesso: se infatti permise che un ladro lo difendesse, fu solo quando Egli già stava sulla croce. Per voi invece susciterà sempre qualcuno, e se non lo farà, sarà perché non ne avrete bisogno. […] Vorrei che nel vedervi accusate ingiustamente, ne aveste a godere […] Si acquista tanta libertà dal non preoccuparci, più del bene o del male che si dice di noi, come se nemmeno ci riguardasse» (Cammino di perfezione 15, 7); «Saremmo ben da compiangere se potessimo cercare Dio soltanto dopo esser morti al mondo! La Maddalena, la Samaritana, la Cananea erano forse morte al mondo quando trovarono il Signore?» (Scritti vari, 8).

Accesi d’amore per Dio
«Se nonostante il mio tiepido amore… e l’incertezza del mio eterno riposo, per non averlo meritato con le mie opere, sento così al vivo la pena di vedermi in esilio, grazie alla luce che il Signore mi dà, che cosa sarà per i Santi? Che avranno sofferto S.Paolo, la Maddalena e tutti quelli che ardevano d’amor di Dio? La loro vita doveva essere un continuo martirio» (Vita 21, 7); «Chi ama veramente Dio […] ha in orrore le invidie e le contese: sua unica cura è di contentare l’Amato. Muore dal desiderio di essere da Lui riamato, e consuma la vita nella brama di amarlo sempre più. E un tale amore potrà tenersi nascosto? No, se è vero amor di Dio, non è possibile. Considerate Paolo e S. Maria Maddalena: essa già fin dal primo giorno era ammalata d’amore. E com’era evidente suo amore!» (Cammino di perfezione 40, 3).

Rubens

Ai piedi di Cristo… [3]
«Ero molto devota di S. Maria Maddalena, e pensavo spesso alla sua conversione, specie quando mi comunicavo. Sapendo che il Signore stava allora con me, mi gettavo ai Suoi piedi immaginandomi che le mie lacrime non meritassero di esser del tutto disprezzate. Non sapevo quello che dicevo, facendo Egli già molto con acconsentire che io le spargessi per Lui, giacché i miei sentimenti si dileguavano quasi subito. Intanto mi raccomandavo a questa Santa gloriosa affinché mi ottenesse perdono» (Vita 9, 2); «Domandiamo pure e continuiamo a domandare grazie e favori, ma con umiltà, commissione e piena confidenza nella liberalità di Dio. E se ci permettono di stare ai piedi di Cristo, stiamoci meglio che possiamo, senza cercare di allontanarcene. Imitiamo la Maddalena; e quando l’anima si sarà fortificata, Dio la condurrà nel deserto» (Vita 22, 12).

… e sotto la Croce
«A coloro che credono che seguirebbero più prontamente il Signore se lo vedessero così come fecero gli Apostoli: in carne ed ossa: “Chi rifiuta oggi di farsi un po’ di violenza per raccogliersi e contemplare il Signore nel proprio interno, quando lo può fare senza alcun pericolo ma soltanto con un po’ di diligenza, pensate se poteva durarla ai piedi della croce con la Maddalena, minacciata di morte da ogni parte. Quanto dovettero soffrire la gloriosa Vergine Maria e questa Santa benedetta! Quante minacce, insulti, disprezzi, e maltrattamenti! E che pene terribili dovettero sopportare! Ma siccome erano innanzi a un dolore più grande, stimavano il proprio come cosa da nulla» (Cammino di perfezione 27, 8); «Il corpo, finché vive, è votato a sorte ben dura, perché, per quanto faccia, gli par tutto un niente di fronte alla grande forza interiore e alla guerra con cui l’anima lo stimola. Da ciò le grandi penitenze che fecero molti santi, specialmente la gloriosa Maddalena, benché cresciuta fra le delizie; da ciò lo zelo per la gloria di Dio che ebbe il nostro Padre Elia, e la brama con cui S. Domenico e S. Francesco radunarono anime a lodare il Signore. – Nel dimenticarsi così di stessi, dovettero soffrire non poco» (Castello interiore, 7M 4, 11); «Il giorno della Maddalena pensavo all’intimità che dovevo avere con nostro Signore per quello che mi aveva detto di questa sua santa che io desideravo molto di imitare. Allora Sua Maestà mi fece una grande grazia: mi diede il desiderio di non morire tanto presto per poter lavorare per la sua gloria, lasciandomi con una ferma risoluzione di patire» (Relazione 42).

Ci possiamo chiedere ora il perché di un affetto e di un legame tanto particolare della santa madre con la Maddalena. Senza dubbio c’è la comune coscienza di essere peccatori ai quali il Signore ha usato misericordia (la stessa vicinanza è attestata anche per i santi Pietro e Paolo, citati anche sopra, o per un sant’Agostino), ma c’è di più. Leggiamo ancora santa Teresa: «i santi che furono peccatori e che Dio chiamò al suo servizio mi consolavano molto, parendomi di trovare in essi un appoggio, nella fiducia che il Signore perdonasse a me, come aveva a loro perdonato» (Vita 9, 7). Il Signore dunque non solo perdona, ma affida anche un servizio: a santa Maria Maddalena il primo annuncio della risurrezione, a Teresa di Gesù l’inizio di una nuova strada per il Carmelo. Poi, la coscienza dell’infinita misericordia di Dio e il senso di responsabilità nei confronti del compito loro affidato spinge entrambe a rispondere con lo stesso amore con cui Dio le ha amate e a consacrarsi a Lui con una dedizione incondizionata, rimanendo il più possibile «ai piedi di Cristo» e fino a condividere la sua stessa Passione. Non è dunque così lontano dal vero pensare che, se avessero chiesto a santa Teresa di Gesù in quale personaggio evangelico si indentificasse, molto probabilmente avrebbe risposto proprio in santa Maria Maddalena.

Note:

1. «Maria Maddalena era tra i Santi ai quali Teresa d’Avila era particolarmente devota: secondo il costume carmelitano, i religiosi al principio di ogni mese sceglievano a sorte un Santo che in quel mese doveva essere il loro patrono particolare» (Scritti e poesie, 11).

2. Ricordiamo qui che al tempo di santa Teresa e in tutta la tradizione della Chiesa, in Occidente, le figure evangeliche tendono a coincidere, come si legge anche nel Decreto della Congregazione: «E’ certo che la tradizione ecclesiale in Occidente, soprattutto dopo San Gregorio Magno, identifica nella stessa persona Maria di Magdala, la donna che versò profumo nella casa di Simone, il fariseo, e la sorella di Lazzaro e Marta».

3. Per quanto detto nella nota appena sopra, il riferimento evangelico potrebbe essere duplice: in primis la donna peccatrice che bacia e versa profumo sui piedi di Gesù (Lc 7, 36 – 8, 3) e poi Gesù a casa di Marta e Maria (Lc 10, 38-42).

 

F. Francesco Conte ocd

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