Lettera da una giovane

Carissima Madre,
da qualche giorno sono rientrata a casa dopo l’esperienza vissuta tra voi. Ho avuto la fortuna di condividere con voi il tempo di Natale, culla e cuore del mistero d’amore che porta Dio fino a noi… lo rende vicino, immerso nella nostra umanità, Redentore. Un tempo nel quale la vostra comunità, oltre a tutti i doni che la liturgia natalizia offre, ha voluto concedermi il dono di ritrovarmi raccolta -insieme a voi- attorno ad una sorella che ha celebrato la sua Professione solenne, il suo Si per sempre al Carmelo. Un tempo carico di silenzio, di gioia, di solerzia! Un tempo dinamico  dentro al quale mi son sentita trascinata e coinvolta come una di famiglia! Sono arrivata tra voi, carica di attese, incuriosita, desiderosa di apprendere e raccogliere ogni briciola ma anche un po’ impaurita… lo confesso!

Volevo conoscervi, sperimentare la vostra vita, cercare con voi di leggere nel mio percorso i segni di una chiamata che percepisco e alla quale voglio rispondere, ma avevo un po’ di timore. Come sarà? Che persone incontrerò, mi peserà la preghiera liturgica? Saprò vivere il silenzio? E nel lavoro? Dove mi manderanno? Mi faranno stare sempre sola nella mia stanza a leggere o pregare…. Un fiume di domande! Ma avevo e ho un fuoco nel cuore che mi spingeva a tuffarmi in questa esperienza dal di dentro … profondamente. L’incontro con te Madre e con le sorelle mi ha smontata.  Nell’Amore si entra e si dimora. Mi dicesti! Il suono di queste parole ha dato il ritmo a quei giorni e continua a risuonarmi dentro con fascino, seduzione…come provocazione… Non sono tornata a casa con una risposta chiara e decisa ma con la profonda intuizione di avere un si di Dio per me incastonato nel suo eterno amore.  Il timore di non essere all’altezza si è un po’ affievolito… Mi sembra di aver compreso intimamente, madre che Dio non archivia miserie e peccati.

Vi ho osservate, giorno dopo giorno, e mi sembra di aver percepito dove riposa la pace del cuore di chi è chiamato in disparte, senza né partito, né merito, solo per condividere l’esperienza di Dio Amore con l’offerta della vita intera. Il ricordo dei più piccoli frammenti di vita giornaliera con voi trascorsa, mi fa ancora riflettere… Sul canto fermo di un Amore stabile poggiano le note, le stonature, le dissonanza di ogni altro amore pazientemente purificato, lubrificato, levigato. Quanto è fragile la mia fede madre! Guardo a tanti aspetti della mia vita limitati e limitanti …  Riuscirò mai anche io ad entrare nel circuito dell’Amore dove ogni mio disamore possa essere curato? MI brucia come un fuoco nel cuore;  vorrei amare ogni cosa che l’Amore ama; vorrei mettermi interamente in gioco per conquistare in Lui pienezza e unità. Madre  forse il Signore sta passando nei miei deserti e vuol far breccia sul pozzo del mio cuore sussurrando: “dammi da bere”…

Che cosa vale un amore che non costi un po’ di fatica? Mi dicesti in una delle nostre conversazioni! E questa fatica comincio ad assaporarla. Mi hai sollecitata ad aprirmi alla Grazia, senza fretta, a stare pazientemente in ascolto della Parola di Dio e di quanto mi accade ogni giorno, a pregare, a  non lasciare il confronto con il mio padre spirituale.  Voglio stare in questo disegno con apertura e prudenza certa del sostegno tuo e della preghiera di tutta la comunità… Il tuo volto Signore io cerco non nascondermi il tuo volto!…
Grazie ancora di tutto. A presto.

Monastero Janua Coeli

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