Teresa d’Avila e San Giuseppe

Santa Teresa d’Avila nella sua «Autobiografia» scrisse: «Non so come si possa pensare alla Regina degli Angeli e al molto da lei sofferto col Bambino Gesù, senza ringraziare San Giuseppe che fu loro di tanto aiuto». E ancora: «Non mi ricordo finora di averlo mai pregato di una gra­zia senza averla subito ottenuta. Ed è cosa che fa meraviglia ricordare i grandi favori che il Signore mi ha fatto e i perico­li di anima e di corpo da cui mi ha liberata per l’intercessio­ne di questo Santo benedetto. Ad altri sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o in quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso San Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte. Con ciò il Signore vuol darci a intendere che, a quel modo che era a lui soggetto in terra, dove egli come padre putativo gli poteva comandare, altrettanto gli è ora in cielo nel fare tutto ciò che gli chiede. […]

Per la grande esperienza che ho dei favori di San Giuseppe, vorrei che tutti si persuadessero ad essergli devo­ti. Non ho conosciuta persona che gli sia veramente devota e gli renda qualche particolare servizio senza far progressi in virtù. Egli aiuta moltissimo chi si raccomanda a lui. E già da vari anni che nel giorno della sua festa io gli chiedo qualche grazia e sempre mi sono vista esaudita. Se la mia domanda non è tanto retta, egli la raddrizza per il mio maggior bene. […] Chi non mi crede ne faccia la prova, e vedrà per espe­rienza come sia vantaggioso raccomandarsi a questo glorio­so Patriarca ed essergli devoto».

Teresa, già prima dell’ingresso al Carmelo, era stata travagliata da alcune malattie, non diagnosticate al tempo, forse causate da attacchi di brucellosi (malattia endemica all’epoca, presa dal latte e derivati). Ma dopo la sua professione gli attacchi divennero più forti e frequenti, con febbri, svenimenti e malori. Il padre intervenne anche chiedendo l’aiuto di una curatrice empirica che usava delle erbe. Ma la cura determinò ulteriori problemi fino ad una probabile intossicazione seguita da coma. Malgrado tutto, appena Teresa si riprese, volle tornare il monastero, dove visse una lunga convalescenza per circa tre anni e fu arricchita da una guarigione, da lei ritenuta quasi miracolosa, non riuscendo più a camminare, attribuita a S. Giuseppe. Il 24 agosto 1562 fondava in Avila il suo primo monastero, dedicato a S. Giuseppe.

La visione di S. Teresa d'Avila

È di un anonimo maestro del ’600 questo dipinto su rame raffigurante una commovente scena sacra quale Santa Teresa d’Avila riceve la corona da Maria e lo scapolare da San Giuseppe.

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