O Maria, donna delle altezze più sublimi,
insegnaci a scalare la santa montagna che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio,
segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell’amore,
per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia,
per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza,
per poter accogliere tutti con generosità.
Insegnaci la strada della bontà,
per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato.
Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà,
per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto,
per non perdere di vista il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen!
La memoria liturgica della Madonna della Neve cade il 5 agosto e in memoria della miracolosa apparizione mariana la chiesa ha eretto in Roma la basilica di Santa Maria Maggiore.
Secondo quanto narrato da vari autori cristiani, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte del 4 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio nel frattempo si era avverato e per ordine di Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di basilica di Santa Maria della Neve (o Basilica Liberiana dal nome del Papa, popolarmente ad Nives).
Nel IV secolo, sotto il pontificato di papa Liberio, un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni insieme alla sua nobile moglie, non avendo figli decisero di offrire i propri beni alla Santa Vergine per la costruzione di una chiesa a lei dedicata. La Madonna apprezzò il loro desiderio e apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto, indicando con un miracolo il luogo dove sarebbe sorta la chiesa. La mattina seguente i coniugi romani si recarono dal papa per raccontare il sogno fatto da entrambi, anche il papa aveva fatto lo stesso sogno e si recarono sul posto indicato, il Colle Esquilino, che fu trovato coperto di neve in piena estate. Il pontefice tracciò il perimetro della nuova chiesa seguendo la superficie del terreno innevato e fece costruire l’edificio sacro a spese dei nobili coniugi.
Questa tradizione non è confermata da alcun documento; la chiesa fu detta Liberiana, mentre dal popolo fu chiamata anche ad Nives (della Neve).
Il titolo di Madonna della Neve risale ai primi secoli della Chiesa ed è legata alla nascita della basilica di S. Maria Maggiore in Roma.
L’antica chiesa fu atterrata al tempo di Sisto III che in ricordo del Concilio di Efeso dove si era solennemente decretata la Maternità Divina di Maria, volle innalzare a Roma una basilica più grande in onore della Vergine, utilizzando anche i materiali di recupero della chiesa antecedente. In quel periodo a Roma nessuna chiesa o basilica raggiungeva lo splendore e la grandezza del nuovo luogo di culto. Qualche decennio dopo, le fu dato il titolo di Basilica di S. Maria Maggiore per indicare la sua prevalenza su tutte le chiese dedicate alla Madonna.
Nei secoli seguenti la basilica ebbe vari interventi di restauro strutturale e artistico, fino a giungere nel 1750 le forme architettoniche che oggi ammiriamo.
Il culto sulla Madonna della Neve andò comunque sempre più confermandosi, tanto è vero che tra il XV e il XVIII secolo ci fu la massima diffusione delle chiese dedicate alla Madonna della Neve, con l’istaurarsi di tante celebrazioni locali che ancora oggi coinvolgono interi paesi e quartieri di città. A Roma il 5 agosto nella matriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore, il miracolo viene ricordato con una pioggia di petali di rosa bianca, cadenti dall’interno della cupola durante la solenne celebrazione liturgica.
Il culto, come si è detto, ebbe grande diffusione: oggi in Italia si contano 152 edifici sacri fra chiese, santuari, basiliche minori ecc. intitolate alla Madonna della Neve. Ogni regione ne possiede una notevole quantità, in particolare concentrate su zone dove la neve non manca; le regioni che primeggiano sono: il Piemonte con 31, la Lombardia con 19, la Campania con 17. Nel Napoletano il culto e la celebrazione sono molto solenni, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folcloristiche.
Comuni di cui è patrona:
Adro (BS)
Ariano nel Polesine (RO)
Arzachena (SS)
Ascoli Piceno
Atella (PZ)
Bastia di Rovolon (PD)
Boara Pisani (PD)
Bocchigliero (CS)
Boffalora sopra Ticino (MI)
Boves (CN)
Brittoli (PE)
Brossasco (CN)
Calabritto (AV)
Cartigliano (VI)
Zaccanopoli (VV)
Carzano (TN)
Casalbore (AV)
Casaluce (CE)
Castel Campagnano (CE)
Castiglione in Teverina (VT)
Celle di Bulgheria (SA)
Chiesina Uzzanese (PT)
Crespino (RO)
Crispiano (TA)
Codroipo (UD)
Conco (VI)
Copertino (LE)
Cucciago (CO)
Cuglieri (OR)
Cura Carpignano (PV)
Flussio (OR)
Francofonte (SR)
Gazzo Veronese (VR)
Giarratana (RG), festeggiata solennemente dal 28 di luglio al 5 agosto
Givoletto (TO)
Illorai (SS) si festeggia due volte all’anno, a maggio-giugno e ad agosto
Monforte d’Alba (CN)
Neviano (LE), invocata solennemente a partire dal 26 luglio (giorno dei santi Gioacchino ed Anna) con la tradizionale novena che termina il 3 agosto, suggestiva è la processione “Intorciata” che si svolge il 4 agosto sera e che si snoda lungo le vie di campagna nevianese.
Novi Ligure (AL)
Nuoro
Nuvolento (BS)
Orsara di Puglia (FG)
Pabillonis (SU)
Penna in Teverina (TR)
Piscinas (SU)
Podenzana (MS)
Prizzi (PA)
Predore (BG)
Pusiano (CO)
Roccaromana (CE) compatrona
Romentino (NO)
Rovereto (TN)
Sangineto (CS)
Santa Maria Maggiore (VB)
Sanza (SA)
Sirmione (BS)
Strudà (LE)
Suni (OR)
Susa (TO)
Teti (NU)
Tiriolo (CZ)
Torre Annunziata (NA)
Torre d’Isola (PV)
Villamassargia (CA)