O Signore, in te vorrei rifluire

«O Signore, in te vorrei rifluire
come goccia d’acqua in un immenso mare,
brucia tutto ciò che in me non è divino,
la mia anima si slanci dentro te.
Fammi entrare nel tuo spazio misterioso,
nel tuo abisso insondabile e profondo,
per amarti, o Gesù, come i beati
e mai nulla possa togliermi da te.

Io desidero abitare nel tuo amore,
sotto i raggi del tuo volto risplendente,
come in cielo viver già di te soltanto,
nella pace che sorpassa ogni bene.
Avverrà così la mia trasformazione,
cambierò per diventar come te stesso,
ma soltanto se avrò perduto tutto
per trovare l’infinita tua bellezza.

Non è chiuso in sé chi ama veramente,
ma dimentica sé stesso in ogni istante,
il suo cuore non ha pace né riposo
finché trova a chi donare tenerezza.
O Gesù, il mio amore per te solo
non desidera se non la tua presenza,
vuole uscire da sé stesso in ogni istante,
immolarsi in silenzio al tuo sguardo.

Nella calma del tuo essere profondo
già qui in terra io possa seppellirmi,
dimorare in questa vita come in cielo,
nel tuo amore, nella pace infinita.
Non ti devo ricercare al di fuori
per trovarti e unirmi a te intimamente,
ma nascondermi nel mio stesso cuore,
e nel tuo divino perdermi per sempre».

 

 

S. Elisabetta della Trinità, O Signore, in te vorrei rifluire (poesia 109) /1.

Testo: Santa Elisabetta della Trinità (1880-1906), poesia 109
Musica: Padre Roberto Bozzolan ocd
Liturgiacarmelitana

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