I primi eremiti sul Monte Carmelo

Sul litorale mediterraneo della Palestina si leva verso il cielo una catena di alture (m.546):il Monte Carmelo. Nel mondo biblico è segno di bellezza, di grazia e di benedizioni per la sua ricca vegetazione dovuta all’abbondante rugiada. Qui la S.Scrittura ambienta le vicende del Profeta Elia, delle cui gesta e ricordi il Monte Carmelo è pieno.

Con la conquista della Terra Santa da parte dei Crociati si ha una vasta fioritura della vita eremitica-cenobitica. Alcuni di questi pellegrini-crociati provenienti dall’Europa, verso il 1190, si stabilirono sul Monte Carmelo lasciando tutto per seguire il Signore nel silenzio e nella preghiera. La “wadi ain es si ah”(valle del pellegrino, degli eremiti) sarà la culla dell’Ordine Carmelitano. Puoi vedere nell’immagine i resti del primo eremo carmelitano. Questi eremiti erano tutti dediti alla preghiera; riuniti intorno alla Fonte detta di Elia, costruirono una chiesetta dedicata a Maria da loro considerata come Sorella; ricevettero da S.Alberto Avogadro, patriarca di Gerusalemme, una “norma di vita” tra il 1206 e il 1214 che diventerà Regola definitiva nel 1247; comincia così: “Molte volte e in diversi modi i santi padri hanno stabilito in che modo ciascuno debba vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e a lui servire fedelmente con cuore puro e totale dedizione, qualunque sia lo stato di vita che sceglie di condurre”. L’ossequio di Cristo assume qui il particolare significato che aveva per coloro che abitavano la Terra Santa: seguire alla lettera le orme di Cristo in fedeltà e vigilanza nel suo paese natale. Il fondamento di questa forma di vita è quindi Gesù Cristo, il Signore del luogo e l’Assoluto di ogni esistenza umana.

La nostra Regola è un itinerario di crescita per conoscere e amare il Signore Gesù, per camminare con Lui in un profondo rapporto di amore attraverso: la preghiera continua, nel costante ascolto della sua Parola, nel silenzio esteriore ed interiore, nella condivisione dei beni materiali e spirituali come veri fratelli che vivono in povertà; l’Eucaristia vissuta nel dono radicale di se stessi a Dio e ai fratelli; il confronto comunitario e la corresponsabilità di tutti per il bene comune nel servizio fraterno. Il progetto indica anche i mezzi per fortificare l’uomo interiore usando le armi spirituali come il digiuno e l’astinenza (cioè impegno di ascesi sia materiale che spirituale), il lavoro, il silenzio, la ricerca incessante del Volto di Dio nell’unione con Lui.

Verso il 1238 i primi Carmelitani si videro costretti a trasmigrare in Europa a causa del violento avanzare dei turchi che avevano fatto cadere gli ultimi capisaldi crociati. Cominciarono così a diffondersi in Europa: Italia, Inghilterra e Francia sono le prime e più antiche fondazioni. Il nuovo contesto sociopolitico li portò ad interrogarsi sulla loro identità e sulla loro missione nella Chiesa. Il Carmelo divenne dunque Ordine “mendicante”; i Carmelitani si trasferirono nelle città, entrarono nelle università, ebbero accesso agli Ordini sacri.

Da quel lontano 1238 la famiglia carmelitana è andata espandendosi, e ai frati (laici e sacerdoti) siamo seguite noi monache contemplative di clausura (1400); i laici impegnati nel Terz’ordine (dal 1400 circa), poi le suore di vita attiva (1800), e poi ancora più vicini ai nostri giorni, il movimento giovani carmelitani, i gruppi di famiglie impegnate nel vivere questa spiritualità…

Se desideri approfondire questo tema sulle origini dell’Ordine carmelitano, porci domande o avere un confronto di idee e riflessioni, scrivici all’e-mail: carmelo.s.concezione@gmail.com

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