Il clavigero

Possiede 2797 chiavi; 300 sono quelle che utilizza quotidianamente per l’apertura e la chiusura dei Musei Vaticani. Tutte le mattine si reca alle 5.45 alla Gendarmeria vaticana per ritirare le chiavi che servono ad aprire le porte delle sale affrescate dei Musei, visitati ogni anno da 6 milioni di turisti. Gianni Crea è il clavigero dei Musei Vaticani, colui che custodisce tutte le chiavi.

Crea è di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), ha 43 anni, e da cinque è a capo dei clavigeri, una figura che esiste da sempre, erede del maresciallo del Conclave. «Custodisco e conservo tutte le chiavi del Museo del Papa. Trecento vengono usate quotidianamente per aprire e chiudere i diversi reparti. Le altre 2.400 chiavi vengono custodite in un bunker che prevede un sistema di condizionamento per impedire che si arrugginiscano e usate settimanalmente per verificare la funzionalità. Conosco le chiavi come le mie tasche», spiega Crea.

Le chiavi più antiche e più preziose sono tre: la numero 1 è quella che apre il portone monumentale, che attualmente corrisponde all’uscita dei Musei Vaticani; la chiave numero 401, dal peso di mezzo chilo, apre invece il Portone di Ingresso del Museo Pio Clementino.

C’è poi la chiave più grande e quella più importante di tutte, la chiave senza numero, che apre il portone della Cappella Sistina, sede dal 1492 del Conclave che elegge il Successore di Pietro. È questa la chiave più preziosa di tutte; viene custodita nel bunker in una busta chiusa, sigillata e controfirmata dalla direzione e ogni suo utilizzo deve essere autorizzato e protocollato su un antico registro, dove è necessario scrivere anche il motivo di ogni suo utilizzo. Qui vengono registrati gli orari di ritiro della chiave e l’orario di riconsegna.

Quando c’è il Conclave cosa succede? «Il clavigero – precisa Crea – è l’erede del maresciallo del Conclave, ovvero colui che sigillava tutte le porte intorno alla Cappella Sistina per far sì che rimanesse il silenzio e il segreto di tutto ciò che avveniva all’interno del Conclave. Il compito del Clavigero è proprio questo, chiudere e sigillare tutte le stanze intorno alla Cappella Sistina» (Quotidiano.net, 21 luglio).

Negli ultimi anni, per i nuovi settori dei Musei, sono arrivate anche delle chiavi elettroniche. Niente a che vedere con le pesanti chiavi di ferro. Ogni reparto dei Musei, infatti, ha una numerazione sequenziale: ad esempio, il mazzo che apre il museo gregoriano va dalla chiave numero 200 alla 300; quello che apre la Pinacoteca dalla numero 300 alla 400; il Museo etrusco, invece, viene aperto dalle chiavi da 500 a 600, e così via per i dodici reparti. E se il clavigero si ammala? «Ci sono i sostituti, ma è successo rarissimamente – sorride Crea – sono affezionato alle mie chiavi».

 

Aleteia

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