I muri conversano con il Cielo

Le preghiere nella Basilica di Santa Teresa

Una “casa di preghiera” come è la nostra Basilica, deve necessariamente essere anche casa di preghiere. Preghiere che aprono gli spazi chiusi di un edificio umano, preghiere che introducono la conversazione con il Cielo, preghiere semplici, le preghiere amate da santa Teresa di Gesù Bambino, preghiere artisticamente scritte sui muri, preghiere affidate agli angeli, fedeli compagni dell’amichevole colloquio di ogni uomo con Dio Padre.

Prima tra tutte, e di tutte l’esempio e la guida, come una nave ammiraglia, direbbe Charles Peguy, è la preghiera del “Padre Nostro”, la preghiera che ci ha insegnato Gesù. La troviamo, in italiano, tra le vele della volta sopra l’altare del Sacro Cuore: venti figure di angeli, dipinti dalla mano del prof. U. Bargellini (la composizione è a tempera, con finto mosaico, a sfondo lumeggiato in argento che conferisce all’insieme un senso di luminosità che appaga) portano verso il Cielo, e mostrano in terra, i molti “Pater” che Teresa e i suoi devoti amici rivolgono al buon Dio, Padre nostro.

Segue, nell’opposta cappella di santa Teresa, sotto la statua della Vergine del Sorriso, portata da una sei angeli, intrecciata in una ghirlanda di rose, la preghiera a Maria, Mamma del Cielo. Ne leggiamo, in latino, lingua che forse gli angeli preferiscono per la sua universalità, l’inizio (il saluto angelico, appunto, quello dell’arcangelo Gabriele, ed il saluto rivoltole dalla cugina Elisabetta) e la domanda finale: prega per noi, come Madre, come lo fosti per la nostra cara santa Teresa.

Quasi a completare idealmente le ultime parole omesse della ”Ave Maria”, ecco nell’altare della Madonna del Carmine, dove si prega in modo particolare per le anime purganti, nell’alzata della predella, la preghiera per i defunti: “Requiem aeternam dona eis Domine”. La tua eterna pace, donaci o Signore!

 

Padre Giacomo Gubert ocd

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