Che coraggio! Che sorriso!

Carissimi,
in viaggio, un’amicizia!
Diceva il Servo di Dio Matteo Ricci: “possono prosperare solo le imprese di chi ha degli amici”. Al fianco e vicino. Ecco lo spirito che mi ha permesso di viaggiare con voi.
Un po’ come se fossimo stati gli uomini del galeone, sempre pronti e attenti, con uno sguardo all’orizzonte. Direi che il nostro viaggio è stato intrapreso non su una semplice barchetta a remi anzi, a bordo di un grande vascello in cui tutti avevano un ruolo, un compito e una capacità da poter mostrare.
È stato un onore e un onere avere la possibilità di guidare questa meravigliosa barca per ben quattro settimane dopo tre mesi di preparazione. Dobbiamo ringraziare padre Luca, il faro che ci ha guidati in questo mare.
Una volta salpati, non sono state settimane facili. Abbiamo dovuto usare i cannoni per debellare qualche guerra, ci siamo dovuti fermare a riposare un poco e abbiamo fatto giorni interi di viaggio senza fermarci mai.
Che coraggio! Che sorriso!
Sì, perché il sorriso ci ha sempre accompagnato, anche nei momenti difficili, di stanchezza, di noia, un sorriso ci ha salvato. Il sorriso di un bambino, di un animatore vicino, di un genitore che ringrazia. Questa è la gioia del nostro “lavoro”, se così possiamo chiamarlo.
Lo sguardo contento e felice di un bambino che, con tutte le fatiche di casa, si sente coccolato e voluto bene da un gruppo di persone che sono lì con lui, che viaggiano insieme a lui.
Noi siamo fari di speranza e di bellezza! Voi siete stati il cuore di questo lungo, lunghissimo viaggio e un po’ mi siete entrati nel cuore. Ho avuto il piacere di conoscervi tutti, chi più, chi meno. Sapete, passare da animatore a organizzatore non è molto facile. Da una parte la voglia di fare l’animatore e di buttarsi in mezzo a divertirsi e a far divertire, dall’altro la paura che qualcosa possa andare storto.
Dice De Gregori in un suo brano: “Non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Io di calcio non me ne intendo molto, ma l’ho un po’ fatta mia e voi mi avete dato, in parte, il coraggio di continuare anche sbagliando, magari.
Per questo vorrei ringraziarvi uno ad uno e tutti quanti: perché viaggiare con voi è stata un’esperienza unica e travolgente. Qui a Borgo Roma c’è una bellezza. La bellezza siete voi! È stato fantastico quando venerdì vi ho chiamato in mezzo al “teatro” ed ho visto il sorriso sui vostri volti, stanchi, certamente, ma sorridenti e vedere i genitori felici, divertiti, contenti delle persone che hanno accompagnato i loro figli per un mese in modo bello e affettuoso.
I baobab, prima di diventare grandi, cominciano con l’essere piccoli. Credo che un bel po’ di strada l’abbiamo fatta. Ora facciamo diventare questo baobab un luogo bello e felice.
Un saluto,

Pietro Magnolini

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