Abbiate pietà di me!

L’altare del Gesù Bambino di Praga

Un giorno, una pellegrina mi chiese stupita il significato di una delle due grandi scritte che possiamo leggere a lato dell’altare di Gesù Bambino di Praga, a commento dei due dipinti del nostro fra Serafino Melchiorre. “Abbiate pietà di me …”, non siamo noi che chiediamo pietà, misericordia a Dio? A che cosa è dovuta questa inversione di termini così significativa?

Per rispondere dobbiamo ricordare i fatti storici legati a questa devozione. Siamo nel lontano 1637, nel penultimo anno della sanguinosa guerra dei trent’anni (1618-1648). La città di Praga è assediata dalle spietate truppe svedesi. Tutti pregano, i frati carmelitani scalzi di santa Maria della Vittoria in testa, per un’ardua e improbabile salvezza. Su suggerimento di p. Cirillo della Madre di Dio, la statua di Gesù Bambino, che era stata ritrovata dopo lunghe ricerche, è ricollocata nell’antico oratorio e p. Cirillo raccomanda al piccolo Gesù i confratelli, il bene del convento, della città e dell’intero paese. “Ed ecco, scrive suor Giovanna della Croce, che il Santo Bambino esaudì la sua preghiera. Praga rimase immune dall’invasione nemica, in convento tornò la benedizione di Dio, e con essa la tranquillità e la pace. P. Cirillo sentiva in cuore una profonda gratitudine. Si proponeva di onorare sempre più il suo caro Gesù Bambino e di farsi suo apostolo. Un giorno, mentre se ne stava inginocchiato davanti a lui in confidente colloquio, gli sembrò di udire dalle sue labbra le seguenti parole cariche di rimprovero. «Abbiate pietà di me, ed io avrò pietà di voi! Ridatemi le manine mozzatemi dagli eretici. Quanto più voi mi favorirete, tanto più io vi favorirò» (da Gesù Bambino di Praga, Arenzano, 1978).

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Avere pietà di Gesù significò allora prendersi cura della sua immagine, a partire dalla concretezza di questa statuetta mutilata e dimenticata sino, in senso più ampio, a prendere a cuore tutto l’onore dovuto a Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo come la Trinità si prende cura del nostro. Riparare le mani del piccolo Gesù, mutilate da vandali di confessione protestante, rivestiva inoltre un particolare significato per dei frati carmelitani, figli e discepoli della santa Madre Teresa di Gesù (d’Avila) che venne introdotta alla bellezza divina proprio attraverso la visione della mano del nostro Salvatore. Non era e non è tuttora, la Chiesa, corpo di Cristo, abbruttita e analogamente mutilata dalle divisioni tra credenti? Non accade lo stesso ogni volta che un cristiano, peccando, rifiuta di collaborare all’opera di Cristo, di “una mano” a Gesù Redentore?

 

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Ci piace concludere ricordando che un’espressione simile ricorreva sulle labbra del compianto p. Dominique-Marie Molinié op, amico di santa Teresa di Gesù Bambino, che amava ripetere: “Per favore, abbiate pietà di Dio” proprio ad indicare quante volte manchiamo non solo di amore verso Dio, ma anche di qualsiasi senso di onore e giustizia, trattandolo peggio di come trattiamo gli uomini. Si pensi solamente a come facilmente contestiamo, di fronte agli avvenimenti della vita, la libera azione di Dio, mentre siamo pronti, anche per motivi bassi e vili, di riconoscere a qualsiasi uomo scriteriato ogni forma di libertà, fosse anche licenza.

 

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p. Giacomo Gubert ocd

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