Marie-Therese-Wang

UNA ROSA CINESE
Marie-Therese-Wang (1917-1932)

di p. Giacomo Gubert ocd
da “Rose of Chine” di Eugène Castel
(Ed. It. Propaganda liturgica missionaria, 1936)
Abbiamo avuto la fortuna di leggere la breve biografia di un’altra amica cinese di santa Teresa di Gesù Bambino, Marie-Therese-Wang. Convertita al cristianesimo, affrontò la malattia e la morte con un eroismo
soprannaturale e spirito apostolico. Cominciamo a presentarla raccontando un piccolo episodio della sua breve esistenza.

 
ULTIMO VIAGGIO A SHANGAI

UN BUON METODO DI PREGHIERA

“Per questa bambina predestinata, la recita del rosario è un atto religioso da compiere nel modo più perfetto possibile. Per diversi giorni la suora che assisteva Ta-jun (il nome di nascita di Marie-Therese ndt) si accorse che la bambina, ad una certa ora del mattino e della sera, spariva sotto il lenzuolo nascondendo la sua faccia.
Credendo fosse un gioco da bambini per attirare l’attenzione, non disse nulla.
Ma, nonostante nessuno le prestasse attenzione, lo strano comportamento non cessò.
La suora decise allora di intervenire. “Bambina mia, perché ti copri la faccia?
Non è salutare. Hai bisogno di respirare aria fresca”. “Sorella”, rispose la ragazza, “recito il mio rosario”. La suora rimase perplessa. Non capiva la connessione.
“Mi sono accorta”, continuò Ta-jun dopo un attimo, “che quando recito il rosario con gli occhi aperti, penso a questo e quello e ciò mi impedisce di seguire il significato delle preghiere. Se chiudo gli occhi, mi addormento. Che cosa posso fare? Se mi copro con il lenzuolo, posso tenere gli occhi aperti e non penso a nulla se non al rosario”. Il fatterello ci ricorda senza errore la risposta di Teresa Martin, quando era ancora bambina, alla sua maestra che le chiedeva che cosa facesse durante i giorni di festa. “Signora, spesso mi nascondo in un angolo della mia stanza, dove posso mettermi facilmente sotto il copriletto, e penso …”
“Ma a che cosa pensi?” “Penso al buon Dio”, fu la sua semplice risposta.
Ricordiamo che Ta-jun era allora, da poco giorni, una catecumena cristiana e che non aveva ancora la minima idea dell’Autobiografia di s. Teresa”.